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Marco Ottolini alla Juventus. Dopo settimane di valutazioni e contatti, la società ha deciso di puntare su una figura che conosce già l’ambiente e che negli ultimi anni ha maturato un’esperienza significativa in Serie A. La scelta non è casuale, ma frutto di una strategia precisa che mira a unire competenza, sostenibilità economica e visione a lungo termine.

Il ritorno di Ottolini rappresenta un passaggio chiave in una fase di transizione delicata, in cui la Juventus è chiamata a ricostruire basi solide senza rinunciare all’ambizione sportiva. Per capire fino in fondo il senso di questa decisione, è utile ripercorrere la sua carriera e analizzare cosa potrà portare concretamente alla nuova dirigenza.


Marco Ottolini alla Juventus: profilo e formazione dirigenziale

Marco Ottolini alla Juventus e la scuola Anderlecht

Nato nel 1980 ed ex calciatore con un passato nelle giovanili del Brescia, Ottolini ha scelto presto di intraprendere la strada dirigenziale. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, ha costruito il proprio percorso lontano dai riflettori, puntando su studio, osservazione e competenze manageriali. Il primo vero salto avviene in Belgio, all’Anderlecht, dove nel 2015 viene inserito nell’area scouting.

Quell’esperienza internazionale si rivela fondamentale: lavorare in un club strutturato e abituato a valorizzare giovani talenti consente a Ottolini di affinare un metodo basato sull’analisi dei dati, sull’osservazione diretta e sulla conoscenza dei mercati esteri. Non è un caso che, negli anni successivi, venga considerato un profilo moderno, capace di coniugare visione sportiva e sostenibilità economica, due aspetti ormai imprescindibili nel calcio di alto livello.

Il primo ciclo bianconero e il progetto Next Gen

Nel 2018 arriva la prima esperienza italiana, proprio alla Juventus. Inizialmente inserito come osservatore nell’area scouting internazionale, Ottolini assume progressivamente responsabilità maggiori. Uno dei suoi compiti più rilevanti è la gestione del progetto “Club 15”, una rete di collaborazioni con club europei e statunitensi pensata per ampliare il bacino di talenti e creare sinergie strategiche.

Successivamente, viene promosso a responsabile dei giocatori in prestito, seguendo da vicino anche la nascita e lo sviluppo della Juventus Next Gen. Questo passaggio è centrale nella sua crescita professionale: lavorare con giovani calciatori, monitorarne i progressi e inserirli in percorsi di valorizzazione mirati diventa uno dei suoi punti di forza. Un bagaglio di competenze che oggi torna estremamente utile in un club chiamato a ringiovanire e razionalizzare la rosa.


Marco Ottolini alla Juventus: perché è la scelta giusta oggi

L’esperienza al Genoa e il filo diretto con Torino

Nel 2022 Ottolini lascia Torino per assumere il ruolo di direttore sportivo del Genoa. In rossoblù vive un’esperienza intensa, caratterizzata da risultati concreti: la promozione in Serie A e la valorizzazione di diversi giocatori diventati centrali nel progetto tecnico. Nomi come Retegui, Gudmundsson e Martinez sono esempi di una gestione capace di creare valore senza compromettere la competitività della squadra.

Un aspetto spesso sottolineato riguarda la capacità di generare plusvalenze intelligenti, mantenendo equilibrio tra entrate e risultati sportivi. Durante questo periodo, i rapporti con la Juventus restano costanti: diverse operazioni di mercato, tra cui prestiti e cessioni di giovani, testimoniano un dialogo continuo e costruttivo tra i due club. Questo “filo rosso” rende il ritorno di Ottolini meno sorprendente e più coerente con la strategia bianconera.

La nuova sfida dirigenziale e gli obiettivi futuri

Ora il ritorno avviene in un contesto diverso e con responsabilità maggiori. Ottolini sarà chiamato ad affiancare figure chiave della dirigenza, contribuendo alle scelte di mercato e alla pianificazione sportiva. L’obiettivo è chiaro: riportare la Juventus ai vertici, costruendo una squadra competitiva ma economicamente sostenibile.

La società ha valutato anche profili internazionali, ma alla fine ha premiato la conoscenza dell’ambiente e la capacità di lavorare in sinergia. Marco Ottolini alla Juventus non è solo un ritorno romantico, ma una scelta razionale, orientata alla continuità e alla progettualità. Già nelle prossime settimane, il nuovo direttore sportivo sarà operativo, con uno sguardo attento al mercato di gennaio e alle opportunità future.

In un calcio sempre più complesso, la Juventus punta su una figura che unisce esperienza, competenza e visione moderna. Il suo percorso racconta di un dirigente cresciuto passo dopo passo, pronto ora a giocarsi una delle sfide più importanti della carriera. Il successo di questa operazione dipenderà dal tempo e dai risultati, ma le basi sembrano solide e coerenti con le ambizioni del club.

Rapporto tra prima squadra e settore giovanile

Un ulteriore aspetto da considerare riguarda l’impatto che Marco Ottolini alla Juventus potrà avere anche sul rapporto tra prima squadra e settore giovanile. La sua conoscenza approfondita dei meccanismi interni, maturata durante l’esperienza con la Next Gen, rappresenta un valore aggiunto in una fase in cui il club vuole tornare a produrre talento in casa. L’idea è quella di creare un flusso più naturale tra giovani, seconda squadra e rosa principale, riducendo i costi e aumentando l’identità tecnica del gruppo. In quest’ottica, Ottolini potrà incidere non solo sul calciomercato in entrata e in uscita, ma anche sulla programmazione a medio-lungo termine, elemento chiave per una società che punta a stabilità e risultati duraturi. La sua presenza rafforza quindi una visione manageriale moderna, in cui competenza sportiva e controllo economico procedono di pari passo.

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