Come gioca Gattuso? “Ringhio”, ha sempre incarnato determinazione, grinta e capacità di sacrificio, sia in campo che a bordo campo. I tifosi lo ricordano soprattutto per il suo ruolo fondamentale nella vittoria dell’Italia ai Mondiali del 2006, quando, pur non avendo mezzi tecnici straordinari, seppe scalare l’olimpo del calcio grazie a un carisma fuori dal comune. Questa attitudine al coraggio e al lavoro di squadra ha da sempre contraddistinto la sua carriera, prima da mediano inarrestabile e poi come tecnico energico e coinvolgente.
Oggi Gattuso si trova davanti a una delle sfide più impegnative di sempre: dopo l’addio di Luciano Spalletti, la Nazionale italiana riparte con lui alla guida. Il suo arrivo arriva in un momento difficile: la squadra azzurra è reduce da una lunga serie di delusioni, inclusa l’assenza dagli ottavi di finale dei Mondiali dal lontano 2006. Le eliminazioni ai gironi nel 2010 e nel 2014, i mancati accessi alle fasi finali del 2018 e 2022, e la recente sconfitta contro la Norvegia che ha sancito l’esonero di Spalletti, raccontano di un gruppo alla ricerca di una nuova identità e della scintilla giusta per rilanciarsi in vista della Coppa del Mondo di Los Angeles 2026.
Come gioca Gattuso: Il modulo preferito
I moduli più utilizzati da Gattuso
Uno degli aspetti più interessanti per capire come gioca Gattuso è l’analisi dei suoi moduli di riferimento. La carriera da allenatore di Gattuso, che ha toccato tappe in tutta Europa – dal Sion in Svizzera, al Palermo, OFI Creta, Pisa, Milan, Napoli, Valencia, fino a Olympique Marsiglia e Hajduk Spalato – racconta di un tecnico giovane ma già ricco di esperienza internazionale.
Il 4-3-3 è senza dubbio il sistema di gioco che più rappresenta il suo calcio: una difesa compatta a quattro, un centrocampo muscolare ma tecnico, e un attacco che sfrutta l’ampiezza del campo. Questo modulo consente di valorizzare la dinamicità della mediana, garantendo intensità e capacità di costruzione rapida. Tuttavia, Gattuso ha dimostrato di saper cambiare assetto quando la situazione lo richiede, adottando anche il 3-4-3 o il 4-2-3-1, sempre nell’ottica di leggere al meglio le esigenze del gruppo e degli avversari.
Negli ultimi anni, in particolare nelle sue esperienze a Napoli e Valencia, Gattuso ha dato spesso spazio a una difesa a tre, soluzione che anche per la Nazionale sembra poter garantire nuove certezze. L’impiego di tre centrali permette di sfruttare al meglio le qualità degli esterni a tutta fascia, come Matteo Politano e Mattia Zaccagni, giocatori con doti di corsa e capacità di coprire entrambe le fasi.
La nuova Nazionale e la difesa a tre
Alla luce degli ultimi risultati negativi e delle difficoltà nel trovare stabilità, è molto probabile che come gioca Gattuso nella nuova Nazionale preveda una maggiore attenzione alla fase difensiva, senza però rinunciare alla propositività. La presenza di esterni rapidi e tecnici, unita a una difesa a tre solida, potrebbe rappresentare la chiave per restituire all’Italia quella sicurezza che è mancata negli ultimi tornei.
Come gioca Gattuso: L’atteggiamento tattico
Grinta e pressing alto
Quando si pensa come gioca Gattuso, il primo elemento che emerge è l’atteggiamento aggressivo e determinato delle sue squadre. La filosofia di “Ringhio” si fonda su grinta, coraggio e pressing costante. Le sue squadre non si limitano a difendersi, ma cercano di aggredire gli avversari già nella propria metà campo attraverso un pressing alto, volto a recuperare il pallone velocemente e interrompere le azioni avversarie prima ancora che diventino pericolose.
Un esempio lampante si è visto durante la sua esperienza al Napoli, dove il mantra era quello di “giocare con il cuore” e di credere sempre nella rimonta, anche nelle gare più complicate. Questi principi si traducono in movimento continuo, aggressività sulla palla e grande compattezza tra i reparti.
Come gioca Gattuso: Costruzione dal basso e ricerca delle fasce
Oltre alla caratteristica aggressività, un punto cardine di come gioca Gattuso è la costruzione dal basso. Le sue squadre prediligono il gioco palla a terra e raramente fanno ricorso al lancio lungo. L’idea è quella di costruire una rete fitta di passaggi, partendo dalla difesa e coinvolgendo tutti i reparti per arrivare alle fasce laterali, considerate fondamentali per aprire il gioco e creare occasioni.
Pensando alla Nazionale, elementi come Politano, Zaccagni e Riccardo Orsolini potrebbero rivelarsi determinanti nello sviluppo delle trame offensive. Il loro ruolo sarà centrale nel portare imprevedibilità e profondità alla manovra azzurra, così da aggirare le difese avversarie e creare superiorità numerica sugli esterni.
Nella fase difensiva, invece, Gattuso non esclude di affidarsi anche a soluzioni pragmatiche e flessibili, consapevole che, almeno inizialmente, per risalire in classifica sarà decisivo raccogliere risultati concreti.
Come gioca Gattuso: I giocatori chiave della Nazionale italiana
La leadership di Donnarumma, Meret e Barella
Uno degli interrogativi principali su come gioca Gattuso alla guida della Nazionale riguarda i giocatori che diventeranno punti di riferimento sotto la sua gestione. In primis c’è Gianluigi Donnarumma: portiere esperto nonostante la giovane età, già alla guida del gruppo nel ruolo di capitano e voce carismatica dello spogliatoio. Il suo rapporto con Gattuso – già consolidato nei tempi del Milan – sarà fondamentale per cementare il legame tra squadra e allenatore.
Tra i ritorni importanti ci sono anche Alex Meret, Giovanni Di Lorenzo e Matteo Politano – uomini noti a Gattuso per averli già allenati al Napoli. Il riconoscimento reciproco può facilitare l’introduzione di nuove regole tattiche e motivazionali.
Altro nome destinato ad avere un ruolo centrale è Nicolò Barella. Sebbene Gattuso non lo abbia mai allenato prima, la sua mentalità energica e la capacità di box-to-box lo rendono l’interprete ideale dello stile di gioco “all’italiana” fatto di intensità e spirito di sacrificio. Da non trascurare, inoltre, la crescita di Manuel Locatelli, altro mediano di qualità già conosciuto da Gattuso quando sedeva sulla panchina del Milan.
I giovani talenti, ricambio generazionale e ritorni inaspettati
Sotto la nuova gestione è atteso anche un deciso ricambio generazionale. In prima fila ci sono Pio Esposito, giovane promessa dell’Inter che potrebbe debuttare con la maglia Azzurra già dalle prossime convocazioni, e Cesare Casadei, talento del centrocampo under 21 che si sta ritagliando uno spazio importante nell’élite europea.
Non è da escludere il reintegro di giocatori precedentemente esclusi come Francesco Acerbi, il cui rientro potrebbe garantire ulteriore esperienza a una difesa che ne ha particolarmente bisogno. Inoltre, il caso di Sandro Tonali è interessante: al suo arrivo al Milan fu proprio Gattuso ad autorizzarlo a indossare la maglia numero 8, segno di un rapporto di stima che potrebbe proseguire in Nazionale.
Come gioca Gattuso: Le sfide come CT
Le difficoltà da affrontare
Rilanciare una Nazionale ferita è impresa ardua: l’Italia non accede agli ottavi di finale di un Mondiale da vent’anni, e nelle ultime edizioni è rimasta fuori fin dalla fase a gironi o addirittura dalle qualificazioni. Il recente percorso negativo pesa sul morale della squadra e rende ancora più ardua la salita verso la qualificazione a Los Angeles 2026. A Gattuso spetta il compito non solo di ristabilire una forte identità collettiva, ma anche di ottenere subito risultati, necessari per riconquistare tifosi e credibilità internazionale.
Il pragmatismo come chiave di successo
Realismo, flessibilità e spirito di sacrificio sono parole chiave in questa nuova avventura. Come gioca Gattuso si tradurrà, almeno nella prima fase, in concretezza e attenzione ai dettagli, cercando di trovare un equilibrio tra estetica e risultato. Una parte fondamentale del processo sarà saper “pescare” motivazioni dal lavoro svolto da Spalletti e dagli altri CT recenti, ma senza snaturare la propria attitudine: passione, pragmaticità e mentalità vincente.