US Open 2025: calendario ufficiale e struttura dei tabelloni
L’US Open 2025 si giocherà da domenica 24 agosto a domenica 7 settembre 2025 sui campi in cemento del USTA Billie Jean King National Tennis Center a New York. La finestra di due settimane è confermata dagli organizzatori, con un programma che prevede sessioni diurne e serali su Arthur Ashe Stadium, Louis Armstrong Stadium e Grandstand, e con la consueta “Fan Week” a ridosso del via che attira migliaia di appassionati. La novità di rilievo resta la gestione di un calendario intenso su 15 giorni di gioco del main draw, con sessioni notturne spesso decisive per l’andamento del torneo e per l’audience globale. Sul fronte dei tabelloni, il formato resta quello “major”: 128 giocatori nel singolare maschile e 128 giocatrici nel singolare femminile, mentre i doppi maschile e femminile si disputano a 64 coppie; il mixed doubles tradizionalmente accoglie 32 coppie. Nei tabelloni principali saranno presenti 32 teste di serie per ciascun singolare, determinate dai ranking della settimana precedente al sorteggio: questo garantisce che i big non si incrocino prima del terzo turno, preservando l’equilibrio della competizione. L’ordine di gioco delle prime giornate tende a distribuire le teste di serie sulle arene principali, mentre da metà torneo in poi la programmazione privilegia ottavi, quarti, semifinali e finali con finestra televisiva globale. Per chi segue da casa, i canali di broadcasting variano per paese, ma il sito ufficiale e i partner media pubblicano quotidianamente order of play, risultati e aggiornamenti dei draw. In sintesi: date certe, quadro logistico rodato e i tabelloni “Maxi” tipici degli Slam, perfetti per dare spazio a teste di serie, qualificati (16 posti dopo tre turni di quali) e wild card. Tutti ingredienti che rendono l’US Open il più “metropolitano” degli Slam e, non a caso, quello che spesso regala sorprese già nella prima settimana.
Punti ranking per ogni piazzamento (ATP e WTA)
Capire quanti punti si vincono è fondamentale per leggere la corsa al numero 1 e le ambizioni dei giocatori nelle due settimane di New York. Negli Slam, la scala ATP premia il campione con 2000 punti, mentre il finalista ne ottiene 1200. A scalare: 720 per la semifinale, 360 per i quarti, 180 per gli ottavi, 90 per il terzo turno (R32), 45 per il secondo (R64) e 10 per chi esce al primo turno (R128). Anche i qualificati ricevono punti progressivi durante le quali, con ulteriore bonus per chi accede al main draw. Sul fronte WTA, la struttura è simile ma con lievi differenze: 2000 punti alla vincitrice, 1300 alla finalista, poi 780 (SF), 430 (QF), 240 (R16), 130 (R32), 70 (R64) e 10 (R128). Anche qui, il cammino dalle qualificazioni assegna punti intermedi utili per scalare la classifica. Questo significa che una grande corsa a Flushing Meadows può trasformare la stagione: chi arriva in finale o vince compie spesso balzi di centinaia di punti, impattando non solo la classifica “52 settimane” ma anche le Race verso le Finals (Torino per gli uomini, Riyadh per le donne). Il dettaglio dei punteggi è cruciale anche nella gestione del calendario: c’è chi arriva a New York con un carico di partite limitato per massimizzare freschezza fisica e mentale, e chi invece punta a incamerare ritmo negli eventi di Toronto e Cincinnati. In un contesto così competitivo, i 2000 punti dell’US Open possono valere più di un’intera primavera: una vittoria qui consolida la leadership o, al contrario, rilancia chi in estate ha faticato. Per questo motivo, molti staff tecnici pianificano picchi di forma proprio per le due settimane di New York, consapevoli che la distribuzione punti di uno Slam non ha eguali nel calendario.
Quanti set si giocano e come funziona il super tie-break decisivo
All’US Open (come in tutti gli Slam), il singolare maschile si gioca al meglio dei cinque set, mentre il singolare femminile resta al meglio dei tre set. La gestione dei final set è stata uniformata: dal 2022 tutti e quattro gli Slam adottano, in caso di 6–6 nel set decisivo, un tie-break a 10 punti (con due punti di scarto) sia per singolari sia per doppi, a diversi livelli del torneo. Questa scelta, decisa congiuntamente dal Grand Slam Board e approvata dall’ITF, ha garantito coerenza regolamentare e maggiore prevedibilità per giocatori, broadcaster e pubblico. A New York, dove la programmazione serale e le condizioni (umidità, luci artificiali, rimbalzo più rapido nelle ore notturne) possono allungare gli scambi, il super tie-break a 10 ha spesso un peso psicologico enorme: serve lucidità al servizio, selezione dei colpi e gestione delle mini-sequenze (ad esempio, l’importanza di “cambiare lato” avanti di 2-3 punti). Sul piano tattico, nei best-of-five maschili tornano cruciali gestione delle energie e “onde” di momentum: chi è in forma atletica può permettersi qualche passaggio a vuoto; viceversa, nei best-of-three femminili l’avvio è molto più punitivo e partire freddi significa spesso inseguire. Per i doppi, il formato ridotto e il match tie-break in luogo del terzo set accorciano la durata, aumentando la frequenza dei finali ravvicinati. In sintesi: a New York la regola del 10-point tie-break nel set decisivo è lo spartito comune; cambia, invece, la distanza (3 o 5 set) e con essa l’arte di gestire energie, pressione e scelte tattiche—uno dei motivi per cui l’US Open produce, quasi ogni anno, partite indimenticabili.
Favoriti e outsider: chi sta vincendo di più nel 2025 verso New York
Se parliamo di stato di forma e di chi “sta vincendo di più”, la fotografia al 14 agosto racconta un 2025 dominato dalla rivalità Sinner–Alcaraz nel circuito ATP, con entrambi capaci di titoli pesanti e percentuali di vittorie elevatissime. Jannik Sinner ha difeso il titolo agli Australian Open e si è poi preso Wimbledon, portando a quattro il conto degli Slam in carriera: un segnale di continuità ai massimi livelli, costruito su servizio più incisivo e gestione dei punti brevi. Carlos Alcaraz, dal canto suo, ha vinto un Roland Garros epico rimontando due set in finale proprio su Sinner, e tra terra e cemento ha confermato un livello “da numero 1” per esplosività e completezza. Le metriche stagionali (indice win/loss e titoli 2025) puntano su Sinner e Alcaraz in vetta per numero di trofei e continuità; subito dietro, in seconda fascia, si muovono Zverev, Fritz e Draper, tutti con più titoli e solidità nelle ultime settimane. Anche Djokovic resta un fattore a New York per esperienza e letture tattiche, nonostante un carico ridotto di tornei. Sul WTA, l’ago della bilancia è Aryna Sabalenka: oltre alle tre coppe di stagione (Brisbane, Miami e Madrid), ha già toccato quota 50 vittorie annuali ed è leader della Race; tuttavia, gli Slam 2025 li hanno alzati Madison Keys (Australian Open), Coco Gauff (Roland Garros) e Iga Świątek (Wimbledon), tre nomi che—per motivi diversi—arrivano a New York con credenziali fortissime. Gauff è cresciuta nella gestione dei punti importanti sul cemento, Swiatek ha aggiunto fiducia fuori dalla terra, e Keys, spinta dal pubblico USA, sul “plexi” di Flushing ha già un feeling speciale. In chiave tattica, a New York contano servizio e risposta: Sinner porta una striscia notevole sul duro nordamericano e Sabalenka è la giocatrice con la miglior combinazione potenza/efficienza del servizio nel 2025. Chi cerca la sorpresa? Zverev (completezza da cemento), Fritz (comfort sulle condizioni USA) e Draper (progressione verticale), mentre Rybakina e Anisimova sono mine vaganti in tabellone WTA. In sintesi: favoriti principali Sinner/Alcaraz e Sabalenka/Swiatek/Gauff; outsider pronti ad approfittare di sorteggi e condizione.
US Open 2025: italiani in gara e le loro chance
Capitolo azzurri a questi US Open 2025 L’entry list maschile ufficiale per il main draw include un blocco italiano di qualità e quantità: oltre al n.1 del mondo Jannik Sinner, ci sono Lorenzo Musetti (oggi top-10 e atteso testa di serie), Matteo Berrettini, Matteo Arnaldi, Lorenzo Sonego, Flavio Cobolli, Luciano Darderi, Mattia Bellucci e Luca Nardi. Nel femminile, guida il gruppo Jasmine Paolini—tra le protagoniste del 2025—insieme a Lucia Bronzetti ed Elisabetta Cocciaretto. Si tratta di un contingente che unisce esperienza in ambito Slam a freschezza e capacità di produrre upsets sul cemento. Che cosa aspettarsi? Sinner arriva da campione in carica del 2024 e con un 2025 da protagonista: in un eventuale percorso verso la seconda settimana, la sua combinazione di ritmo in risposta e pulizia nei colpi da fondo è ideale per le condizioni di Flushing. Musetti ha compiuto un salto di qualità nell’aggressività in uscita dal servizio; se il sorteggio lo tutela nelle prime due partite, può allungare. Berrettini, se in salute, resta uno dei migliori interpreti di servizio-dritto sul duro; Arnaldi e Sonego hanno già dimostrato affidabilità nei 1000 estivi; Cobolli e Darderi potrebbero sfruttare il cemento più vivo nelle sessioni serali. Tra le donne, Paolini ha portato in dote nel 2025 solidità e coraggio nei punti pesanti; Bronzetti e Cocciaretto possono sfruttare la profondità di rovescio e la capacità di “rubare il tempo” alle picchiatrici. La pressione ambientale non manca mai a New York, ma il trend del tennis italiano è netto: tanti azzurri nei tabelloni principali significano più possibilità di posizionare almeno due-tre nomi in seconda settimana, soprattutto se i sorteggi eviteranno incroci immediati con le prime 8 teste di serie.
US Open 2025: Top 10 ATP (1° agosto 2025) e prize money del vincitore
Top 10 ATP aggiornata al 1° agosto 2025 (dati forniti):
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Jannik Sinner (ITA) — 12.030
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Carlos Alcaraz (ESP) — 8.600
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Alexander Zverev (GER) — 6.030
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Taylor Fritz (USA) — 5.035
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Jack Draper (GBR) — 4.650
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Novak Djokovic (SRB) — 4.130
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Lorenzo Musetti (ITA) — 3.350
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Ben Shelton (USA) — 3.330
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Holger Rune (DEN) — 3.250
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Andrey Rublev (RUS) — 3.160
Il contesto ranking è significativo per l’US Open 2025, perché definisce teste di serie e possibili traiettorie del tabellone. Con Sinner n.1 e Alcaraz n.2 (secondo i dati al 1° agosto), è verosimile che i due cadano in lati opposti del draw, rendendo possibile una finale “da sogno”; Zverev e Fritz guidano la seconda riga delle teste di serie e, come spesso accade a New York, potrebbero beneficiare di condizioni veloci e di sessioni serali che esaltano servizio e prime due palle. Draper in top-5 è il segnale di un 2025 in ascesa; Djokovic resta top-10 con esperienza e capacità di alzare il livello nei punti chiave; Musetti completa il quadro con un piazzamento da testa di serie “pesante”, importante per evitare incroci prematuri. Sul piano economico, l’edizione 2025 stabilisce un nuovo standard: montepremi record da 90 milioni di dollari, con 5 milioni al campione del singolare (uomo e donna), incremento significativo rispetto al 2024. Anche finalisti e semifinalisti vedono premi in crescita, in una ripartizione che riflette la centralità mediatica del torneo e le richieste di maggior sostenibilità economica da parte dei giocatori. L’aumento del prize money rende l’US Open ancor più determinante per la Race e per la costruzione delle prossime stagioni, considerando che sponsor e bonus contrattuali sono spesso indicizzati ai risultati Slam. In conclusione, ranking e premi raccontano un torneo con poste altissime in termini sportivi e finanziari: chi alzerà il trofeo a New York non porterà a casa “solo” 2000 punti, ma anche un assegno che oggi è il più ricco dell’intero panorama tennistico degli US Open 2025.
Nota rapida su forma e risultati recenti (per approfondire i favoriti citati):
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Sinner ha difeso l’Australian Open e vinto Wimbledon 2025; Alcaraz ha trionfato al Roland Garros 2025 con una rimonta storica.
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Sabalenka è leader di stagione per vittorie e ha conquistato Brisbane, Miami e Madrid; gli Slam WTA 2025 li hanno vinti Keys (AO), Gauff (RG) e Świątek (Wimbledon).