Skip to main content
Apri Assistenza
Invia Documenti
LAVORA CON NOI

Il gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica.
Probabilità di vincita sul sito ADM.

Quanto guadagnano i giocatori di Serie C?

La domanda “stipendi giocatori Serie C” richiama un mondo dove le cifre sono ben lontane rispetto ai fasti della Serie A, ma dove la passione e la battaglia economica quotidiana sono al centro della realtà. I club della terza serie italiana devono fare i conti con bilanci ridotti e strutture finanziarie fragili, e questo si riflette nei contratti che riescono a offrire.

Per la stagione 2024/25, la Lega Pro ha stabilito dei minimi retributivi lordi obbligatori, che variano in base all’età e al tipo di contratto: ad esempio, un giocatore over 24 percepisce almeno circa 28.545 euro lordi all’anno, mentre i calciatori tra i 20 e i 23 anni vedono una soglia minima di circa 21.692 euro lordi. I più giovani, in fascia 16-19 anni, hanno un minimo intorno a 15.412 euro lordi. (Queste cifre rappresentano il livello più basso legale, non indicano gli ingaggi più alti che qualche club può offrire.)

Queste cifre minime si traducono in circa 2.000-2.400 euro lordi al mese per un professionista over 24 che rispetta il minimo, prima di considerare trattenute fiscali e contributi sociali. Nella realtà, molti giocatori percepiscono stipendi superiori, specialmente se portano esperienza o hanno passato nei club maggiori. Tuttavia, una grande percentuale – più del 50 % – dei calciatori di Lega Pro rimane vicina a queste cifre “base”.


Esempi concreti di stipendi in Serie C

Per capire meglio cosa significa vivere con gli stipendi della terza serie, possiamo guardare ad alcuni esempi noti – pur con molta cautela, perché i contratti veri raramente sono pubblici.

Un calciatore che è tornato in Serie C dopo esperienze nei livelli superiori può chiedere ingaggi superiori: un ex giocatore di Serie B che scende in Lega Pro può chiedere oltre 50-60 mila euro netti annui per mettersi in luce e restare competitivo. Altri club, specie in gironi meridionali con maggior seguito e sponsor locali, possono offrire contratti da 70-80 mila euro lordi o più a giocatori chiave, magari con bonus legati alle prestazioni (gol, minuti, salvezza).

Un nome noto della Serie C storica è Felice Evacuo, che durante la sua lunga carriera nella Lega Pro ha gestito contratti che supera-vano mediamente queste soglie minime, soprattutto nei club che puntavano alla promozione. Egli rappresenta un esempio di come sia possibile, con esperienza e continuità, uscire dalle fasce minime anche in categorie “meno ricche”.

Tuttavia, è importante sottolineare che i contratti a cifre alte in Serie C sono l’eccezione e non la norma: molti giovani accettano i minimi solo per avere continuità di gioco, sperando in ritocchi contrattuali stagionali o trasferimenti.


Contratti, tipologie e variabili che influenzano lo stipendio

Quando si parla di stipendi giocatori Serie C, non basta guardare a una cifra fissa: vi sono molte variabili che possono modificare sensibilmente l’ingaggio effettivo:

  • Tipo di contratto: un contratto da professionista pieno offre cifre più alte rispetto a un contratto da apprendistato o addestramento tecnico.

  • Età e anzianità: giocatori più anziani o con esperienza dimostrabile nelle categorie superiori possono negoziare cifre migliori.

  • Ruolo e importanza nella squadra: un attaccante con gol garantiti o un difensore leader può avere più peso negoziale.

  • Bonus e premi: obiettivi stagionali (promozione, salvezza), numero di presenze, gol realizzati, clean sheet e altri criteri possono incrementare il compenso.

  • Situazione economica del club: società con sponsor ricchi o bacini d’utenza ampi possono permettersi ingaggi più generosi rispetto a club con bilanci limitati.

La contrattualistica in Lega Pro è regolata da accordi collettivi che impongono i minimi, ma lasciano spazio alla discrezionalità societaria per superare tali minimi – specialmente per i giocatori di spicco.


Le differenze geografiche e il monte stipendi dei club

Non tutti i club di Serie C hanno lo stesso potere economico. Alcune società, specie nel Sud o in città storiche con forte seguito, investono cifre elevate per competere e ottenere la promozione. Altri invece operano con budget ridottissimi, arrivando a malapena a coprire i minimi sindacali.

Ad esempio, club come Catania, Avellino e Benevento (che militano in Serie C in alcuni cicli) sono tra quelli con monte stipendi più elevati, mettendo a bilancio decine di milioni per l’intera rosa, mentre altri club più piccoli si aggregano a cifre totali molto contenute. Questa disparità fa sì che anche un giocatore bravo possa guadagnare molto di più se milita in una società “ricca” piuttosto che in una con poche risorse.

Inoltre, la pressione dei costi (viaggi, strutture, stipendi) spesso obbliga molte squadre a cercare conti a pareggio, riducendo margini per alzere gli stipendi individuali.


Conclusione: una categoria di sacrifici e speranze

Il mondo degli stipendi giocatori Serie C è fatto di numeri contenuti ma di grandi speranze. Per molti calciatori è un punto di partenza, una vetrina per farsi notare e cercare salite verso categorie maggiori. Le cifre tipiche della categoria sono modeste: chi si avvicina ai minimi stipendiali fatica a “vivere di calcio” esclusivamente, mentre chi si distingue può strappare accordi migliori con club ambiziosi.

Gli esempi concreti ci mostrano che è possibile avere contratti degni anche in Serie C, ma sono spesso prerogativa di chi ha dimostrato valore e costanza. In un sistema in cui ogni euro speso pesa sul bilancio, ogni investimento su un giocatore è un rischio calcolato: vincere significa giustificare quegli ingaggi, fallire può mettere a rischio la sostenibilità del club.

Se vuoi, posso cercare gli stipendi più recenti di un giocatore specifico in Serie C (stagione 2025-26) e fare un confronto con Serie B e A. Vuoi che lo faccia?

REGISTRATI