Skip to main content
Apri Assistenza
Invia Documenti
LAVORA CON NOI

Il gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica.
Probabilità di vincita sul sito ADM.

L’importanza dei carboidrati nel ciclismo lunga distanza

Il ciclismo lunga distanza mette a dura prova il fisico e la mente, richiedendo un approccio nutrizionale ben pianificato. I carboidrati rappresentano la principale fonte di energia per i muscoli durante sforzi prolungati. Senza un adeguato apporto, il corpo esaurisce rapidamente le riserve di glicogeno, portando a cali di prestazione e alla sensazione di “muro” che molti ciclisti temono. Non basta semplicemente mangiare prima della gara: è fondamentale mantenere un flusso costante di energia durante le ore di pedalata. In questo contesto, diventa cruciale conoscere la quantità di carboidrati da assumere ogni ora, oltre al giusto bilanciamento tra fonti solide e liquide. Pianificare un piano nutrizionale basato sulla durata della prova, sulla propria soglia aerobica e sulla tolleranza individuale consente di affrontare anche le uscite più lunghe con maggiore sicurezza. Il concetto chiave è che i carboidrati non devono essere considerati solo un carburante, ma una strategia continua che accompagna il ciclista per tutta la durata dello sforzo.


Quanti carboidrati assumere ogni ora di ciclismo lunga distanza

Stabilire la giusta quantità di carboidrati orari è uno degli aspetti più discussi. Per il ciclismo lunga distanza, gli esperti consigliano di partire da un minimo di 40 grammi all’ora, per arrivare anche a 90 grammi in atleti più allenati e abituati a gestire alti carichi. La tolleranza dipende molto dalla pratica e dalla capacità dell’apparato digerente di assimilare nutrienti sotto stress. È quindi importante testare le strategie in allenamento, evitando di improvvisare durante gare o randonnée. Le fonti possono essere gel, barrette energetiche, panini leggeri o bevande a base di maltodestrine e fruttosio, che consentono un rilascio graduale di zuccheri. Superare la soglia tollerata porta spesso a problemi gastrointestinali, quindi il compromesso tra energia disponibile e comfort digestivo è essenziale. Un buon metodo è alternare liquidi e solidi, sfruttando la combinazione di zuccheri semplici e complessi. Così facendo, si mantiene stabile la glicemia e si riduce il rischio di cali improvvisi, permettendo di sostenere ritmi costanti per molte ore.


Rifornimenti solidi e liquidi: come bilanciarli

Una corretta gestione dei rifornimenti in bici richiede equilibrio tra alimenti solidi e liquidi. Nei primi chilometri di una prova di ciclismo lunga distanza, il corpo tollera meglio cibi più solidi come barrette o piccoli panini, utili per mantenere anche un senso di sazietà. Con il passare delle ore, invece, la capacità digestiva si riduce e diventa più funzionale affidarsi a fonti liquide o semi-liquide come gel, bevande energetiche e frutta matura. Un errore comune è assumere solo zuccheri rapidi, che portano a picchi glicemici seguiti da cali drastici. Il segreto sta nella varietà: alternare carboidrati a rapido assorbimento con altri più lenti permette di mantenere un flusso energetico costante. Anche l’idratazione gioca un ruolo centrale: ogni grammo di carboidrati necessita di acqua per essere assimilato, quindi integrare con soluzioni idrosaline aiuta a garantire una digestione più fluida e a prevenire la disidratazione. Trovare il giusto compromesso tra solidi e liquidi non è solo questione di energia, ma anche di comfort digestivo durante lo sforzo.


Errori da evitare nella nutrizione per il ciclismo lunga distanza

Un piano alimentare mal gestito può compromettere settimane di preparazione. L’errore più frequente è quello di iniziare a mangiare troppo tardi, attendendo i segnali di fame: a quel punto, le riserve di glicogeno sono già ridotte e il recupero energetico diventa difficile. Altro sbaglio è affidarsi esclusivamente a ciò che si trova nei ristori, rischiando di non avere a disposizione il giusto tipo di carboidrati al momento opportuno. Non meno grave è il consumo eccessivo di zuccheri rapidi, che causa disturbi gastrointestinali e picchi glicemici seguiti da crisi improvvise. Alcuni ciclisti trascurano l’idratazione, dimenticando che senza liquidi il corpo non riesce ad assimilare correttamente i nutrienti ingeriti. Infine, improvvisare nuove barrette o gel in gara senza averli testati prima è una ricetta quasi sicura per problemi digestivi. La preparazione in allenamento serve proprio a costruire non solo la resistenza fisica, ma anche quella digestiva. Un piano studiato e collaudato riduce al minimo gli imprevisti e permette di concentrarsi solo sulla performance.


L’allenamento nutrizionale: abituare il corpo ai rifornimenti

Così come si allena il cuore e i muscoli, anche lo stomaco e l’intestino vanno allenati. Nel ciclismo lunga distanza, la capacità di digerire e assimilare carboidrati durante lo sforzo fa la differenza. Molti ciclisti sottovalutano questo aspetto e scoprono solo in gara di non tollerare certe quantità di zuccheri. Per questo motivo, è utile programmare allenamenti specifici in cui si simula la strategia nutrizionale, testando dosi, tempi e combinazioni di alimenti. Questo processo, chiamato “gut training”, migliora la tolleranza e aumenta l’efficienza metabolica. Anche la scelta delle fonti va calibrata: chi soffre di problemi gastrici può preferire gel più liquidi o bevande, mentre altri si trovano meglio con cibi solidi in quantità moderate. L’obiettivo è rendere naturale l’assunzione costante di carboidrati, trasformandola in un automatismo che accompagna ogni uscita lunga. Allenare la nutrizione significa quindi ridurre al minimo gli imprevisti e garantire continuità nella prestazione.


Recupero post-gara e reintegrazione delle riserve

La strategia nutrizionale non termina con l’arrivo. Dopo ore di ciclismo lunga distanza, le riserve di glicogeno sono esaurite e il corpo ha bisogno di essere rifornito al più presto. La finestra ideale è quella dei primi 30-60 minuti dopo la conclusione, in cui i muscoli sono più recettivi all’assimilazione di carboidrati. Integrare con alimenti ad alto indice glicemico, combinati a una quota proteica, accelera il recupero e favorisce la ricostruzione muscolare. Bevande con maltodestrine e proteine del siero, frullati a base di frutta o semplici pasti bilanciati rappresentano opzioni valide. Anche i sali minerali persi con il sudore vanno reintegrati, per ripristinare l’equilibrio elettrolitico. Una corretta gestione del post-gara riduce il rischio di infortuni, accorcia i tempi di recupero e prepara il corpo per le uscite successive. Trascurare questo momento significa compromettere non solo la singola performance, ma anche la continuità negli allenamenti e nelle competizioni future.

REGISTRATI