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Manca sempre meno all’inizio dei Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina 2026, in programma dal 6 al 22 febbraio, un appuntamento storico che riporta l’Italia al centro della scena olimpica a vent’anni da Torino 2006. L’evento non sarà solo una celebrazione sportiva, ma anche un simbolo di unità nazionale, innovazione e tradizione. In questo contesto, la scelta dei portabandiera delle Olimpiadi Invernali assume un valore ancora più profondo, perché rappresenta l’immagine dell’intera spedizione azzurra davanti al mondo.

Per la prima volta nella storia olimpica, la cerimonia d’apertura si svolgerà in due sedi contemporaneamente: Milano e Cortina d’Ampezzo. Proprio per questo motivo il CONI ha deciso di nominare quattro portabandiera, due per ciascuna sede, affidando il Tricolore ad atleti che incarnano eccellenza sportiva, leadership e valori olimpici. Arianna Fontana e Federico Pellegrino sfileranno a Milano, mentre Federica Brignone e Amos Mosaner porteranno la bandiera a Cortina.


Il ruolo dei portabandiera delle Olimpiadi Invernali italiane

Essere portabandiera non significa solo aprire la sfilata della propria nazione: è un riconoscimento che va oltre i risultati sportivi. Il portabandiera delle Olimpiadi Invernali (qui su Quigioco) rappresenta la storia, i sacrifici e le ambizioni di un intero movimento sportivo. Nel caso di Milano-Cortina 2026, questa scelta assume un significato ancora più simbolico, perché riflette la pluralità dello sport italiano e la capacità del Paese di esprimere eccellenza in discipline molto diverse tra loro.

La decisione di affidare il Tricolore a quattro atleti nasce dalla struttura unica dei Giochi. Due cerimonie parallele permettono di raccontare due anime complementari: quella urbana e moderna di Milano e quella montana e tradizionale di Cortina. In questo modo, l’Italia si presenta al mondo come una nazione capace di unire innovazione e radici, grandi città e territori alpini, sport di massa e discipline emergenti.

Arianna Fontana e Federico Pellegrino rappresentano la velocità, la resistenza e la continuità ad altissimo livello, mentre Federica Brignone e Amos Mosaner raccontano il legame con la montagna e l’evoluzione di sport che negli ultimi anni hanno conquistato spazio e credibilità internazionale.


I portabandiera italiani a Milano-Cortina 2026

Arianna Fontana, simbolo dello short track azzurro

Arianna Fontana è una delle atlete più iconiche dello sport italiano. Nata a Sondalo nel 1989, è diventata la sportiva italiana più medagliata nella storia dei Giochi invernali, con un palmarès che parla di longevità, talento e straordinaria forza mentale. Lo short track è una disciplina estrema, fatta di curve al limite e decisioni prese in frazioni di secondo, e Fontana ha dimostrato di saper reggere questa pressione per oltre quindici anni.

La sua carriera olimpica, iniziata giovanissima a Torino 2006, è un esempio di continuità ad altissimo livello. La scelta del CONI di nominarla portabandiera è un tributo a una campionessa che ha saputo rappresentare l’Italia con determinazione, carattere e professionalità, diventando un punto di riferimento anche per le nuove generazioni.

Federico Pellegrino, il volto del fondo moderno

Accanto a Fontana, a Milano, ci sarà Federico Pellegrino, nato in Valle d’Aosta nel 1990 e considerato uno dei migliori fondisti italiani di sempre. Specialista delle gare sprint, Pellegrino ha rivoluzionato l’immagine dello sci di fondo azzurro, portandolo stabilmente ai vertici internazionali.

Le sue medaglie olimpiche e i successi in Coppa del Mondo raccontano un atleta capace di competere alla pari con le grandi nazioni nordiche. Ma Pellegrino è anche un simbolo di leadership: spesso capitano della squadra, è apprezzato per la capacità di fare gruppo e di trasmettere valori di sacrificio e rispetto. Il suo ruolo nella cerimonia d’apertura rappresenta perfettamente l’evoluzione dello sport italiano negli sport invernali.

Federica Brignone e Amos Mosaner, i portabandiera delle Olimpiadi Invernali a Cortina

A Cortina d’Ampezzo, cuore delle competizioni alpine, il Tricolore sarà affidato a Federica Brignone e Amos Mosaner. Brignone, nata a Milano nel 1989, è una delle più grandi sciatrici italiane di sempre. Vincitrice della Coppa del Mondo generale e protagonista costante ai massimi livelli, ha dimostrato una straordinaria resilienza superando anche infortuni importanti. La sua nomina come portabandiera delle Olimpiadi Invernali è un riconoscimento a una carriera fatta di talento, sacrifici e capacità di reinventarsi.

Accanto a lei ci sarà Amos Mosaner, classe 1995, protagonista della storica medaglia d’oro nel doppio misto di curling a Pechino 2022. Quel successo ha cambiato la percezione del curling in Italia, portando alla ribalta uno sport basato su strategia, precisione e gioco di squadra. Mosaner incarna l’idea di innovazione e apertura verso discipline meno tradizionali, ma sempre più importanti nel panorama olimpico nazionale.

Nel complesso, la scelta dei portabandiera per Milano-Cortina 2026 racconta un’Italia sportiva matura, inclusiva e ambiziosa. Quattro atleti, quattro storie diverse, un unico messaggio: lo sport italiano è pronto a vivere da protagonista un’Olimpiade che guarda al futuro senza dimenticare il proprio passato.

In definitiva, questa scelta a quattro voci rende la spedizione azzurra ancora più riconoscibile: esperienza, talento e spirito di squadra. Dai ghiacci dello short track alle piste del fondo, fino alle discese di Cortina e alle traiettorie del curling, ogni portabandiera racconta un’Italia che vuole emozionare e ispirare, dentro e fuori dalle gare.

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