Cos’è la Formula E e perché rappresenta una rivoluzione nel motorsport
Un campionato interamente elettrico nato per cambiare le regole del gioco
La Formula E è una competizione automobilistica internazionale riservata a vetture monoposto alimentate esclusivamente da motori elettrici. Nata nel 2014 su impulso della FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile), la Formula E rappresenta una risposta concreta alla crescente attenzione verso la sostenibilità ambientale e l’innovazione tecnologica. A differenza della tradizionale Formula 1, la Formula elettrica si disputa prevalentemente in circuiti cittadini, progettati per esaltare l’agilità e la gestione energetica delle monoposto, spesso tra i centri storici di grandi capitali come Roma, Berlino, Londra e Città del Messico.
La particolarità della Formula Eprix non risiede solo nella propulsione elettrica, ma anche nel format: le gare si svolgono tutte nell’arco di una giornata, con prove libere, qualifiche e gara concentrati in un’unica sessione. Questo riduce i costi logistici e offre un’esperienza compatta ma intensa per i tifosi. Inoltre, il campionato ha introdotto elementi interattivi come il FanBoost, che consente ai fan di votare i propri piloti preferiti per assegnare loro una spinta di potenza extra durante la gara.
Dal punto di vista regolamentare, tutte le scuderie utilizzano lo stesso telaio (Dallara) e la stessa batteria (prodotta da McLaren Applied Technologies), mentre i costruttori possono sviluppare liberamente motore, trasmissione e software di gestione. Questo sistema garantisce competizione ed equilibrio, spostando il focus su efficienza e strategia piuttosto che potenza pura. Formula E non è solo una competizione sportiva, ma anche una piattaforma di sviluppo tecnologico per le auto del futuro.
Formula E vs Formula 1-2-3: le differenze tecniche
Velocità, alimentazione e prestazioni a confronto tra le categorie
Nel vasto panorama del motorsport, è importante comprendere le differenze tra la Formula elettrica e le altre categorie principali come la Formula 1, Formula 2 e Formula 3. Partiamo dalla velocità: una monoposto di Formula eprix raggiunge una velocità massima di circa 280 km/h, contro i 370 km/h di una F1. La differenza, sebbene notevole, non si percepisce troppo nei circuiti cittadini della Formula E, dove conta più la trazione e la ripartenza che la punta di velocità.
Dal punto di vista dell’alimentazione, qui si trova la differenza più sostanziale. La Formula 1 utilizza motori ibridi V6 turboalimentati, mentre la Formula E è 100% elettrica. Le categorie inferiori (F2 e F3) utilizzano invece motori termici meno sofisticati, ma comunque potenti e affidabili. In Formula E il motore è più semplice meccanicamente, ma più complesso sotto l’aspetto del software e della gestione energetica. La batteria deve durare per tutta la gara senza ricarica e ogni pilota deve dosare con intelligenza la potenza disponibile.
Il rumore è un altro aspetto differenziante. Le vetture di Formula 1 producono un suono iconico, mentre in Formula Elettrica si sente solo il fischio del motore elettrico e il rumore delle gomme. Ciò rende gli eventi più adatti anche a centri urbani, senza disturbare l’ambiente sonoro circostante. Infine, i pit-stop sono assenti nella Formula E per via della durata della batteria: al massimo si modificano assetti o si ripristina un’ala danneggiata.
Insomma, se la F1 è lo spettacolo della potenza e della tradizione, la Formula E è la vetrina dell’innovazione e dell’efficienza, ponendosi come una categoria autonoma e non semplicemente una versione ecologica della F1.
I costi e i piloti nella Formula E
Investimenti contenuti, grande visibilità e nuovi volti
Uno dei punti di forza della Formula E è il suo modello economico. I costi di gestione per i team sono decisamente inferiori rispetto alla Formula 1, pur mantenendo una grande visibilità mediatica. Secondo le stime più recenti, un team medio di Formula E spende tra i 10 e i 15 milioni di euro a stagione, contro i 100–300 milioni della F1. Questo è possibile grazie alla standardizzazione del telaio e della batteria, all’assenza di pit-stop complessi, e a una logistica semplificata.
I piloti della Formula E provengono spesso da percorsi ibridi: alcuni sono ex piloti F1 (come Lucas di Grassi, Jean-Éric Vergne o Stoffel Vandoorne), altri sono giovani talenti cresciuti in accademie o specialisti dell’endurance. Gli stipendi sono variabili, ma oscillano tra i 200.000 euro per un rookie fino a 2 milioni per i top driver. Molti piloti hanno contratti con case automobilistiche (Porsche, Jaguar, DS, Nissan), che vedono in loro non solo atleti ma ambasciatori del marchio.
L’accessibilità economica rende la Formula E anche una categoria più dinamica, dove l’entrata di nuovi team (come Maserati, McLaren, Mahindra) è facilitata da barriere d’ingresso più basse. I costi per ogni vettura (escluso sviluppo) si aggirano attorno ai 2 milioni di euro. La Formula E punta sul contenimento dei costi senza rinunciare alla competitività e alla spettacolarità, attirando così sponsor e investitori attenti al rapporto tra visibilità e spesa.
I circuiti più famosi del campionato di Formula E
Gare tra i monumenti del mondo: ePrix nelle capitali globali
Una delle peculiarità più affascinanti di questa formula è la scelta dei circuiti. Le gare si svolgono quasi esclusivamente in circuiti cittadini, spesso ricavati tra le strade di grandi metropoli e ambientazioni iconiche. Questa scelta ha due vantaggi principali: da un lato riduce i costi infrastrutturali, dall’altro porta la corsa direttamente al pubblico urbano, aumentando il coinvolgimento e la partecipazione.
Tra i circuiti più celebri troviamo l’ePrix di Roma, che si corre nel quartiere EUR, con passaggi scenografici tra i palazzi in stile razionalista e curve impegnative. Il circuito di Monaco, pur essendo già noto per la F1, viene leggermente modificato per adattarsi alle caratteristiche delle monoposto elettriche. L’ePrix di Berlino è un altro appuntamento classico, disputato sull’ex aeroporto di Tempelhof, con un layout tecnico e ad alta aderenza.
Città del Messico, Santiago del Cile, Diriyah (Arabia Saudita) e Londra completano una mappa che si estende su quattro continenti. Ogni tracciato presenta caratteristiche uniche: curve strette, frenate intense, fondo irregolare, che mettono alla prova l’abilità del pilota e la gestione energetica della vettura. In molti casi, i circuiti sono disegnati appositamente in aree storiche o di grande affluenza, contribuendo a rendere ogni evento un vero festival urbano.
I circuiti di questa formula sono meno lunghi di quelli della F1 (media tra 2,5 e 3,5 km) ma offrono uno spettacolo concentrato e senza pause. Inoltre, il pubblico può avvicinarsi molto di più all’azione, sia fisicamente che digitalmente, grazie alle inquadrature ravvicinate e ai contenuti interattivi offerti sui social e in streaming.
Formula E e sostenibilità ambientale
Emissioni zero con la forluma E su quigioco, logistica responsabile e tecnologia per il futuro
Uno degli elementi centrali di questa formula è la sua missione ecologica. Il campionato è il primo al mondo a essere stato certificato a impatto zero di carbonio sin dalla sua fondazione. Le vetture non emettono CO₂ in gara, poiché utilizzano energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. Ma la sostenibilità va oltre il motore: riguarda anche la logistica, la scelta dei materiali e l’organizzazione dell’evento.
Tutti i team sono tenuti a rispettare linee guida ambientali molto rigide. Gli spostamenti dei materiali avvengono con sistemi a basso impatto, e gli eventi promuovono il riciclo, la riduzione della plastica e il coinvolgimento delle comunità locali. Anche i partner tecnici sono selezionati sulla base di criteri ambientali, contribuendo così a una filiera sostenibile.
La Formula E è anche un laboratorio di innovazione: le tecnologie testate in gara, come i sistemi di recupero energetico o la gestione della batteria, trovano applicazione diretta nelle auto elettriche di serie. In questo senso, la categoria è diventata un ponte tra sport e industria, tra spettacolo e cambiamento concreto. Non è solo un campionato, ma una piattaforma per sensibilizzare milioni di persone sull’importanza della mobilità elettrica.
Link ufficiale al sito Formula Elettrica